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Elaborare la sofferenza: accettazione e perdono

  • lonigrostefania
  • 11 apr 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Il tempo di accettare e di perdonare è sempre un "tempo giusto"...per riflettere e perdonare chi ci ha fatto del male ma anche tempo per chiedere perdono, perché ognuno di noi ha ricevuto ingiustizie, mancanze, assenze, ma allo stesso tempo, è necessario assumersi la responsabilità di averle inflitte agli altri, alle persone vicine e lontane, seppur tutto ciò accade, spesse volte, in modo non intenzionale.

Quell'Altro di cui parlo è sempre con noi in una relazione: si è figli di genitori, si è mogli o mariti dei partner con cui si è in coppia, si è fratelli o sorelle o amici di quell'Altro con cui costantemente interagiamo, con cui entriamo in contatto e in relazione.

Elaborare la sofferenza legata ad una qualche esperienza relazionale interrotta o disfunzionale significherebbe, quindi, accettare l'altro così com'è, vederne i limiti ed assumere un atteggiamento di colui che trova un significato in quel limite o mancanza, ricostruendone il senso.

L'accettazione e il perdono dell'altro, per le esperienze affettive carenti, per quel bisogno non visto e non soddisfatto, può rappresentare una strada che permette di "riparare e ricucire" quello strappo doloroso e quell'esperienza interrotta che fa tanto soffrire nel momento di vita presente.

La parola perdono assume una connotazione esistenziale, quindi non necessariamente in un'accezione religiosa o di fede: perdonare è accogliere ed elaborare ciò che ci ha fatto soffrire, ricostruendone il senso e il perché.

Accettare e perdonare permettono al corpo e alla mente di placarsi e permettono, quindi, il ritorno alla vita nel momento presente, nella proiezione verso il futuro, liberando la persona dall'incastro cristallizzato e doloroso.

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